GOMER
Gomer - Ma non dovevo diventare come i Beatles?
Autoprodotto
Pesaro non è solo post punk, dream pop, garage/grunge/rock e shoegaze. E a Pesaro non c\'è solo Maria Antonietta che usa l\'italiano per commuoverci e toccarci. Ci sono anche loro, i Gomer. Pesaresi doc, il gruppo formato attorno ai brani, ai testi e al carisma silenzioso e affascinante di Lorenzo Pizzorno sforna un Ep veloce ed intenso, sei tracce sei che arrivano come bombe silenziate. Che fanno male, ma lo fanno senza clamore, e senza pretese. Dentro c\'è un universo di sensibilità e dolore, di osservazioni sul consorzio umano, sull\'amore e sulle sue complicanze, sul proprio ineluttabile destino. Un\'amarezza tra i denti, sorriso e malinconia, nostalgia e rassegnazione, coraggio e dramma quotidiano, consumato in una provincia che si guarda le scarpe, va a puttane e vota PD col peggior modo leghista che si possa trovare in giro. Lorenzo e soci resistono, ci provano. E ce la fanno. Perla rara questo dischetto di una ventina di minuti. Coordinate sonore: tra il miglior Benvegnù, i Virginiana Miller e Piero Ciampi, divagazioni battistiane qua e là, pizzico di De Gregori, la scuola prog/jazz tra le dite della band. Il tutto gestito con l\'arma (nel loro caso vincente) dell\'acustico suonato con piglio elettrico. Una delle rivelazioni di quest\'anno. Chiamateli a suonare, non costano nulla, vi emozioneranno. E sopratutto, perchè se lo meritano.
http://gomer.bandcamp.com
Diego Dioguardi
Pubblicato il
Pubblicato il