THE DOORMEN - Black Clouds
The Doormen - Black Clouds
Audioglobe/The Orchard
Di solito per capire se un disco mi piace o meno lo ascolto in sottofondo, lo metto alla prova, pulisco casa, lavoro, faccio qualsiasi cosa mi distragga dall’ascolto della musica. Alla fine dell’ultimo brano mi fermo e penso a cosa mi è rimasto, un’ emozione, un ritmo. Preambolo necessario per dire che Black Clouds dei ravennati The Doormen è un disco che mi è piaciuto. Non è stato necessario arrivare al termine delle tracce per rimanerne colpito, oltretutto durante tutto l’ascolto il piedino non ha mai smesso di muoversi. Ottimamente prodotto da Paolo Mauri (Afterhours, Luci della centrale elettrica, Massimo Volume), le dieci tracce si snodano tra post punk ed indie rock. La voce di Vincenzo Baruzzi, a tratti Paul Banks degli Interpol a volte Tom Smith degli Editors, riesce a modularsi e ad amalgamarsi perfettamente con le chitarre incalzanti e le ritmiche energiche costruendo un album di alta qualità con pochissime sbavature. Si passa dalla trascinante Bright Blue Star, alla cupa Silent Suicide, al pop epico e coinvolgente di Father’s Feeling, senza per questo togliere organicità al lavoro in studio. I riferimenti ed i suoni che permeano l’album, pur citando stili e generi già codificati risultano comunque accattivanti, ben riproposti e di forte personalità. La costa adriatica continua a sfornare prodotti musicali di qualità che hanno pochissimo da invidiare a materiali provenienti da oltremanica ed oltreoceano.
Andrea Paglialunga
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