LE IDEE DI PLASTICA - Un pail di idee
LE IDEE DI PLASTICA - Un pail di idee
Ci sono due frasi nell’intro di questo mini album che riassumono il concetto de “Le Idee di Plastica”: “Vogliamo essere creativi, vogliamo idee migliori” e “La plastica è uno dei simboli della società moderna”. A guidare i 7 pezzi di questo disco sono quindi la ricerca di idee creative in un mondo moderno che è però finto, plastificato. Il suono dominante è quello di un rock “old style” che nasce da una compatta fusione di chitarre, tastiere e voci. Voci che però non hanno nulla di particolare. I testi sono tutti in italiano e a volte peccano in superficialità. La voce del frontman è molto profonda ma non sconvolge, la sentiamo guidare il secondo pezzo “Diciassette”. “L’uomo senza fallo” è un classico e già sentito rock di quello italiano, ben suonato e fatto di schitarrate alternate a momenti di tastiere, com’è tipico del genere e che sfocia in un ritornello che fa rizzare le orecchie. Inaspettato e notevole è “Il mio pensiero” canzone di denuncia del nostro sistema governativo, sembra quasi un reggae, hip-hop alla Africa Unite. Questa finora pare la traccia migliore del disco anche se, a livello testuale rimane retorica, rischia di sembrare un ripetitivo miscuglio di stereotipi sulla politica e sulla società attuale senza dire nulla di nuovo.
“Fino in fondo” una dimensione acustica e cantautorale totalmente diversa dalle tracce ascoltate finora, è una ballata lenta dai toni pop-rock.
Il disco termina con una breve traccia di soli 1 minuto e 37 secondi: “’idea (except piano & voce)”, pezzo in cui duettano voce e pianoforte e che non trasmette niente di nuovo.
Tutto sommato un lavoro onesto, in cui le emozioni e le insoddisfazioni dei giovani della band si fanno musica rock, ma è sicuramente un album che potrebbe regalare molto di più, vista la splendida timbrica del singer e la perfetta padronanza degli strumenti dimostrata. Una band che può maturare ma che complessivamente promette bene.
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