NOTHENCE - Public Static Void
NOTHENCE - Public Static Void
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Nel giro di pochi mesi recensiamo con piacere il secondo lavoro di Nothence iniziato come progetto del cantante/chitarrista/autore svizzero Fabio Scagliola ed ora più simile, almeno come immagine, a band (trio voce/chitarra-basso-batteria). Questo “Public Static Void! sposta leggermente l’asse su un alternative rock con un sound più ricercato rispetto al minimale grunge del primo lavoro “Portrayed by a blind painter”; evoluzione avvalorata da alcuni inserti di pianoforte che fungono da leitmotive al disco (“Intro”, “Lighthouses”, “Scraps”, “Fogue”) contrapposti al sound “Seattle oriented” preponderante visto le scelte artistiche riguardanti soprattutto le chitarre e la voce filtrata. Ormai è chiaro che Nothence trova nella musica la valvola di sfogo di un malessere interno particolarmente accentuato visto anche le tematiche riportate dalle liriche (ateismo, emicrania, esistenzialismo, etc.). Come recitano le note stampa, la musica di Nothence non è scritta per essere venduta e ricorda la pratica giapponese del kintsugi che consiste nel saldare con metalli preziosi i frammenti di oggetti andati in frantumi. Qui si cerca di ricomporsi attraverso la musica, scrivendo la colonna sonora della propria esistenza. Questo è il corretto significato. Aggiungiamo che i brani più riusciti sono l’ottima ballad “Scraps”, “Mirror” ed il brano, a nostro avviso più “singolo” “Organ” dove Nothence riesce con più convinzione ad avvicinarsi al mondo dei primi Smashing Pumpkins. Un plauso anche all’artwork ed al concept dei numeri di Fibonacci a rappresentare ordine e disordine che interagiscono. www.nothence.com
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