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MICHAEL McDERMOTT & THE WESTIES - West Side Storie - MusicClub numero 251
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MICHAEL McDERMOTT & THE WESTIES - West Side Storie

MICHAEL McDERMOTT & THE WESTIES - West Side Stories Songwriter di Chicago Michael McDermott apre il 2014 con un nuovo album e questa volta non si presenta da solo ma con un gruppo: The Westies (nome preso da una gang irlandese che dalla fine degli anni 60 fino a metà degli 80 seminò panico nella West Side di Manhattan). Il risultato è un album dolcissimo ed allo stesso tempo sfrenato nel narrare le storie di pena e d’amore delle polverose strade americane.Le sonorità sono quelle di un folk acustico lento che si appoggia alla delicatezza che solo il violino della moglie Heather Horton ed il pianoforte di Ian Fitchuk potevano creare. Insieme a loro: Lex Prince, Joe Pisapia e John Deaderick: chitarre morbidissime su una batteria impercettibile. La voce di McDermott è inevitabilmente paragonabile a quella di uno Springsteen più innamorato e malinconico che mai. “Tutto quello che volevo fare era scrivere canzoni e raccontare storie come i miei nonni e i miei genitori hanno fatto con me come nella migliore tradizione irlandese\" spiega Mc Dermott nel sito del gruppo e possiamo dire che riesca nel compito in maniera egregia, accompagnando a queste piccole storie di vita gli insegnamenti che solo forti sentimenti come l’amore possono dare. Ci sono tutti i colori del vivere i sentimenti in questo album: la difficoltà nel comunicare in “Rosie” come anche nella dolcissima “Say it..” in cui il folk singer duetta con la moglie Heather; la paura della perdita e la necessità di amare (Fallen); la morte per ghigliottina, trascinandoci indietro in un non precisato periodo storico (Death) . Ma su tutto l’album vige una sola morale: “a volte si ha bisogno dell\'oscurità per vedere la luce” come canta Michael in “Bars”, inno tipico ai luoghi dell’anima. “Hell\'s Kitchen” apre il disco tra universi sociali che si dissolvono in crisi economiche e sparatorie a cui fanno seguito, con un cambio immediato, le metafore della vita che scorre in “Trains”. Le ultime due canzoni sono Bonus Track e chiudono coerentemente l’andamento dell’album: “Gun” fatta dell’intensità di chitarra acustica, piano e violino, riguarda la piaga di chi vorrebbe una pistola per sopprimere il “troppo tempo per idee cattive” e per il “troppo dolore per riflettere” e infine “Silent” sei minuti da puro folksinger. Con questo album McDermott dimostra quanto sia cresciuto rispetto agli esordi degli anni 90 e quanto la compagnia dei The Westies abbia reso il suo cantautorato qualcosa di perfetto a livello musicale. Non solo folk puro ma anche un filo di country e sopra a tutto le voci che ben si amalgamano: i duetti con Heather rasentano la perfezione stilistica. Semplice eppure passionale e profondo.
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