KURT VILE
KURT VILE
Il songwriter di Philadelphia torna con i suoi Violators – la sua backing band storica sia in studio che sul palco – per un’unica data estiva al festival Ypsigrock di Castelbuono, in provincia di Palermo, dopo aver toccato il nostro paese ad aprile per un’esibizione milanese. Dopo aver affiancato l’amico e collaboratore Adam Granduciel nei War on Drugs, abbandona nel 2008 all’indomani del debutto Wagonwheel Blues, per dedicarsi esclusivamente al suo progetto solista: dal 2003 infatti era al lavoro sul materiale che confluirà nell’esordio Constant Hitmaker, che vedrà la luce nello stesso 2008 come registrazione autoprodotta di sessioni casalinghe. Approccio analogo mostra il secondo disco God Is Saying This to You… (2009), pubblicato solo in vinile, che raccoglie le registrazioni domestiche realizzate negli anni precedenti l’opera prima: il lo-fi è insieme esigenza e scelta estetica, in cui l’eredità emotiva di Neil Young e Bob Dylan confluisce nelle strutture sgembe di Pavement e (Smog), secondo un solipsismo inedito del tutto personale. Firmando per la Matador nel 2009, si dedica al primo tentativo di album organicamente concepito e registrato in studio con Childish Prodigy, che esce nello stesso anno. Ma l’acclamazione critica definitiva e l’allargamento a un pubblico più vasto arrivano nel 2011 con Smoke Ring for my Halo, soliloquio monastico scritto in acustico sulla sua Martin. Le rassicuranti confessioni in solitudine si arricchiscono di matura complessità con Waking on a Pretty Daze (2013), opera indolentemente psichedelica, che dilata il minutaggio delle canzoni alternando strimpellare e fingerpicking, seguita nello stesso anno dall’ultimo EP It\'s a Big World Out There (And I Am Scared).
Angela Giorgi
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