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FEDERICO FIUMANI - MusicClub numero 256
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FEDERICO FIUMANI

Virtù rara è quella di racchiuderre in tre minuti, o poco più, una vita. E farlo in un brano, con candore evitando altre forme d’arte più prolisse, toccando comunque l’essenza e toccando il cuore di chi ascolta è cosa straordinaria. Federico Fiumani, fondatore dei Diaframma, autore e poeta tra i più emozionanti che il nostro Paese possa vantare attualmente è padrone di questa virtù rara. Il disco solista che Federico ha appena pubblicato, dato alle stampe il 18 novembre, a dir la verità si conosceva già, a tratti, per via di qualche brano pubblicato sul web, ma il piacere di poterlo ascoltare per intero, canzone dopo canzone è una suggestione davvero unica. Quando si riascolta "Lontano Lontano", di Tenco o la triste e ironica o "Lo scapolo", di Conte si apprezza tutto. Nel suo volto naturale, la narrazione prosegue, per una una mezz’ora scorrevole. La metrica non ha troppa importanza in questo sincero bisogno di dire, di riferire, né le reticenze sono di casa, quando vige l’istinto e la spensieratezza acuta . Mediante una classica forma canzone, che segue precetti pop e che è fatta per lo più di accordi acustici. L'album contiene undici pezzi conosciutissimi e riarrangiati per l'occasione da Federico Fiumani con l'aiuto del produttore Alessandro Grazian: una mossa inedita da parte del leader dei Diaframma che diviene, in questa occasione un "crooner" di tutto rispetto. Al disco hanno collaborato in qualità di musicisti anche Giambattista Tornielli (violoncello), Nicola Manzan (violino) e Antonio 'Cooper' Cupertino (percussioni e cori)...Il trait d'union del passato con i nuovi mezzi della diffusione musicale sta anche nel progetto di crowdfunding lanciato da Fiumani per la pubblicazione di "Un ricordo che vale dieci lire": in pochi mesi sono stati raccolti oltre diecimila euro su "Musicraiser" per la realizzazione del disco, che verrà distribuito in 1000 copie in vinile per dare un senso di organicità al progetto tanto voluto da Federico. "Sono molto contento del risultato di questa operazione… E comunque, se nel '77 non ci fosse stato il punk avrei provato a fare canzoni come queste, ma siccome c'è stato, vi dovete accontentare di un cantautore punk", ha dichiarato Fiumani in una intervista, facendo sorridere chi lo conosce da tempo immemorabile. Il disco è stato anticipato da tre pezzi: "Lontano lontano" di Luigi Tenco, (che è anche il singolo che ha anticipato l'album), "E penso a te" di Lucio Battisti, e "Quand'ero soldato" di Lucio Dalla, tutte in ascolto su YouTube. Oggi, dopo aver calcato i palcoscenici con importanti e diversi spettacoli, Fiumani si presenta con un lavoro puramente cantautorale, un disco di canzoni, dove però i contenuti si rifanno a quella forma di canzoni dove sono sempre presenti l’ironia e lo scherzo e la malinconia, usati però per far riflettere su argomenti importanti. Federico Fiumani reinterpreta canzoni serie anche allegre e canzoni anche amare, impresa spesso difficile, in cui aiuta una buona dose di autoironia. Parte quindi col piede giusto l’artista fiorentino, con questo progetto solista, ironizzando già dal titolo dell'LP sulla pretesa di far canzoni di poco valore materiale, ma di immenso valore umano. Colpisce inoltre una quella particolare pretesa di trasgressività, che nelle mani di molti colleghi finirebbe per diventare il più classico dei conformismi. E' ovvio che Fiumani conosce l’arma dell’ironia molto bene, ma le cose funzionano al meglio quando i temi si fanno seri, quando si tratta di indagare sulle relazioni sensibili, che toccano le dinamiche di ciò che ci è stato insegnato a considerare come "normale" nelle nostre vite. Così facendo, Fiumani accresce un apprezzamento della realtà, in funzione di una vita, che amaramente o comicamente si riconcilia con se stessa. In tutto questo è davvero prezioso il lavoro dell'autore fiorentino: volgersi indietro per guardare le esperienze degli altri che lo hanno preceduto nella forma canzone e girarsi di lato per guardare che, tutto sommato, a lui, come a noi è andata meglio di tanti altri. "Un ricordo che vale dieci lire" è dunque un progetto fortemente voluto, per niente azzardato e pienamente riuscito nei suoi intenti. Francesco Battisti
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