SIREN - The Row
E' molto incoraggiante
sapere che dei ragazzi
neanche venticinquenni di
Pesaro, chiamati Siren,
abbiano partorito un
debutto come The Row,
saggiamente pubblicato
da Red Cat.
Dopo la velata opener
"Swan's Tale", entra subito
il micidiale riff di basso del
singolo "Dr Saint" e i Siren
senza troppi giri di parole
mettono seduta stante le
cose in chiaro: ci piace
fare canzoni, beccatevi
subito una possibile hit top
20! Della serie: credevo di
essere a Detroit e invece
sono nelle Marche..
Con lo scorrere dei brani, il
successivo "Mission" è una
conferma della precedente
sensazione: innata naturalezza
per la composizione
delle melodie, saper
ben sviluppare una canzone
come la più spensierata
delle scopate, amore
(ancora acerbo) per le
influenze palesemente
Oltreoceano. In primis
echi di Queens of the
Stone Age, Offspring,
forse anche un po' di
Kyuss. Se fossimo in un
programma di cucina
aggiungerei anche un pizzico
di Green Day. Ma
quanta maturità espressiva
ed esecutiva ne esce
però..!
Ottima la produzione di
Paolo Rossi, molto efficace
anche la veste grafica del
disco, notevole la qualità
del primo videoclip volato
oltre le 400.000 visualizzazioni
già da un po'.
Anche in intro oggettivamente
saccheggiate come
quella della "Track '92",
che mi provoca un improvviso
calo di stima per questi
ragazzi, vengo subito
risollevato dalla saggezza
della linea melodica in cui
si investe successivamente.
Interessanti anche i cambi
di rotta come il nuovo climax
meno sostenuto che
si crea negli episodi rappresentati
da "Wave" o
"Carpet". Piu' classicamente
alternative invece
tracks come "Roger
Sabbath" o "Love is
Gone", le quali ben si prestano
a live acts di un
certo impatto.
Siren: troppo intelligenti
per essere così americani.
Ne risentiremo parlare.
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