ARIANNA ANTINORI - ariannantinori - K1/Self
Arriva come una bomba il disco (quasi) omonimo di Arianna Antinori, un album che suona inteso, verace e sporco (ci sarà il vinile su prenotazione sul sito), suda- to di groove e chitarre, denso di riferimenti agli anni set- tanta (dalla copertina al sound), mix tra rock, blues e garage. Fulminante. Anche grazie alla stesura degli 11 brani del disco tra cui spicca il singolone “I Give” (inserito anche nella compilation uffi- ciale del Pistoia Blues Festival recensito qualche mese fa su queste pagine), l’incalzante e lisergica “My freedom”, al primo singolo “Shut Up” (esi- ste online anche il video). Intima e abbagliante nelle ballate “For my friends” e soprattutto al piano e voce nel brano “Can’t be the only one”, scritta da Janis Joplin e Dave Getz della Big Brother and the Holding Company con i quali Arianna è stata chiamata a collaborare in passato quando vinse il con- test internazionale indetto dalla famiglia di Janis Joplin (il fratello Michael e la sorel- la Laura) in occasione del quarantennale della sua scomparsa. La produzione è stata affidata a Jean Charles Carbone (già collaboratore di Universal e Sugar) e Marco Fasolo (talentuoso polistru- mentista già leader dei Jennifer Gentle con all’attivo varie collaborazioni tra cui quella con i Verdena): e direi che si sente...
Arianna Antinori in ambiente live è considerata la Janis Joplin italiana: dal vivo dico- no che si mangi i palchi. Il consiglio è questo: andate a vederla dal vivo e comprate questo disco.www.arian- naantinori.com
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