LABASE - Antropoparco - La Noia
Il trio abruzzese LABASE esordisce con il suo primo full-length dal titolo Antropoparco, un album alt- rock paranoico e aggressivo. Prodotto dal collettivo artisti- co La Noia, l'album addita abitudini e vizi di una fauna umana tipicamente provin- ciale, mediocre e ingenua: 'nelle strade sconvolte passa- no a migliaia / come greggi ordinate o come mandrie impazzite / senza sapere di essere solo pedine' dalla can- zone 'Caos X'. I testi sociali de LABASE non riescono però a superare la fase descrittiva e non propongono quindi una presa di coscienza deci- siva. Quello che emerge è coerentemente all'estetica e allo stile dell'album un sottile nichilismo di fondo. Meno convincenti sono i brani d'a- more, con stop and go ingiu- stificati e testi che lasciano perplessi: 'la mia voglia di toccare quel tuo culo interes- sante' da 'Come pietra di cal- care' o anche la rima 'non mi parli e ti consoli davanti alla tv / mi guardi e nella luce manca il blu' incipit di 'Primavera'.
Se il punto debole di Antropoparco sono quindi i testi (o meglio, solo alcuni) ci sono diversi aspetti che andrebbero confermati, come la buona ricerca melo- dica e l'essenzialità incalzan- te di chitarra basso e batte- ria. Il risultato è un rock puli- to e cupo, trainato dalla voce di Mirko Lucidoni che alterna interpretazioni in linea con le scelte musicali dell'album a momenti meno convincenti.
Vittorio Lauri
Pubblicato il
Pubblicato il