OSLO TAPES - Tango Kalashnikov - DeAmbula Records
È stato pubblicato il 24 novem- bre 2015 il secondo album della formazione italo/francese OSLO TAPES, guidata da Marco Campitelli, deus ex machina del- l'etichetta discografica DeAmbula e del gruppo The Marigold. Tango Kalashnikov segue di due anni OT – un cuore dato in pasto ai pesce cani, l'e- sordio della band scritto e regi- strato in cinque giorni da Marco Campitelli con l'aiuto di Amaury Cambuzat (Ulan Bator, Faust). Rimangono i sospiri e i sussurri, il parlato continua ad avere un ruolo centrale, ma tutta la sezio- ne vocale risulta meglio integra- ta con la parte musicale – che già dall'esordio si dimostrava molto interessante. Le atmosfe- re sono cupe ed oscure, così come i testi, meno intimi e più aggressivi rispetto a quel dia- mante grezzo di OT. La traccia 'Golgota', che apre Tango Kalashinikov, è una riuscita metonimia di come suona l'inte- ro disco. Un disco rock, com- plesso e coerente, che può influenzare un ricerca sul genere da non interrompere: tra gli aspetti più originali c'è l'uso della voce (di sicuro una delle caratteristiche degli OSLO TAPES, ma che rispetto ad OT fa un salto di qualità lungo le dieci canzoni di Tango Kalshinkov) così come la capacità di fare avant-rock riuscendo a gestire alcuni tratti che diventano se non proprio ballabili, decisamen- te più movimentati, come in 'Gestalt'. Fra le diverse e impor- tanti collaborazioni sono da cita- re, oltre la partecipazione di Giole Valenti aka Herself, il sax di Sergio Pomante in 'Simmetrie' e la voce di Umberto Palazzo de Il Santo Niente nella traccia 'Iceberg', da cui l'estratto: 'e io sono un Iceberg alla deriva / un Iceberg pericolosamente alla deriva nel vostro mondo'.
L'idea è che se Marco Campitelli fa uscire, produce o pubblica un disco lo fa per necessità, neces- sità non per forza comunicativa o urgente, ma per un intrinseco e viscerale bisogno di sperimen- tazione, profonda e rischiosa, a volte diretta, in altre occasioni più concettuale, che non lascia mai indietro la qualità.
Vittorio Lauri
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