ELECTROADDA - ELECTROADDA EP - AUTO-PRODUZIONE
La musica degli Electroadda tra libertà e psichedelìa. La musica è arte per la sua potenza evocatrice. Basta ascoltare una melodia a noi cara, un sound familiare, per essere risucchiati in un vortice di ricordi, atmosfere e sensazioni che scaldano l’anima. É quello che accade ascol- tando il primo EP degli Electroadda, al secolo Carlo Frigerio e Leonardo Ronchi. Sound electro-rock, psiche- delìa, giochi di synth, voce graffian- te ed è subito '70s: i Pink Floyd, le atmosfere quasi magiche di un’epo- ca che suggeriva alle persone e ai potenti di non prendersi troppo sul serio. La libertà, quella sì che anda- va presa sul serio, e sono gli stessi Electroadda a dircelo, dando ai brani titoli emblematici come A better life e Rabbits' Hill (un riferimento, que- sto, a un più celebre ma altrettanto psichedelico White Rabbit?). Un EP con cinque pezzi squisitamente elec- tro-rock, in cui la batteria martella sui synth creando un’armonia evoca- trice coronata dalla voce di Ronchi, in grado di ripulire la mente da ogni pensiero oscuro, da ogni paranoia, da ogni noia. Quella degli Electroadda è una musica che sve- glia e libera, dalle sonorità rock'n'roll di Star Girl all’allucinogena Tired Intro, preludio al pezzo più melodico dell’EP, il conclusivo Tired. “Maybe I’m so tired”: sdraiamoci quindi sul letto, chiudiamo gli occhi e immer- giamoci nel mondo electro-rock di questo promettente duo. Il mix di elettronica e chitarra elettrica ci culla, ci trascina via, ci adagia su un ‘surrealistic pillow’. Nessun funghet- to, solo musica.
Sarah Colautti HYPERLINK "https://www.face- book.com/Electroadda- 347783362048018"https://www.fac ebook.com/Electroadda-
347783362048018 https://soundcloud.com/ele ctroadda/sets/ep-1
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