LEON - GLI EROI MUOIONO - MEATBEAT
Arriva alla seconda prova il can- tautore valdostano Leon dopo il controverso esordio “Come se fossi Dio” di un paio d’anni fa. Approdando alla Meatbeat (eti- chetta della sua zona) l’artista affina la produzione su un pop rock d’autore ma con numerose varianti al seguito. Mentre l’inci- pit di “Chiamami” sembra il pezzo meno adatto per un inizio il riscatto è immmediato con “Generazione Choosy”: strofa e ritornelli centrati, suoni moderni ed un testo lucido e condivisibile riassumibile nel verso “alla mia generazione mancano i coglioni, non ha sparato mai”. La title track (stupenda) potrebbe esse- re il singolo che manca al Teatro degli Orrori degli ultimi album. Uno dei brani più riusciti è “Ama un altro” vera e propria canzone che potrebbe ambire a diventare una potenziale hit grazie a linee melodiche efficaci, cambi di ritmo ed un testo d’amore più pop. Più discutibile la scelta di mischiare brani in francese nel finale dell’album (ben 4 in tota- le), scelta chiaramente dettata dall’influenza francofona della Valle d’Aosta ma forse, a nostro avviso, sarebbe stato meglio suddividere le pubblicazioni e destinarle a pubblici diversi. Diventano quindi per noi pre- scindibili capitoli come “Tu danse (pour moi)” che cambiano regi- stro con un sound più acustico e meno elaborato. Leon muta pro- prio il suo modo di cantare tenendo una cantato più cupo e impostato (“Litanie”). Nel com- plesso un secondo album con grandi picchi e qualche contrad- dizione che dovrà essere focaliz- zata con scelte più dirette e meno compromessi. www.leon-art.it
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