FABRIZIO CONSOLI - 10 - ICOMPANY
Recensire il quarto album ine- dito di Fabrizio Consoli non è certo cosa facile. Ed i motivi sono molteplici: primo perchè Consoli ha un curriculum da far impallidire la maggiorparte dei cantuatori italiani (Finardi, Dirotta Su Cuba, un Sanremo e tanti concerti all’estero), due perchè ha realizzato un album “10” rilettura moderna dei “Dieci Comandamenti” dove ogni canzone meriterebbe una recensione a parte, tre perchè incasellarlo in un genere musi- cale è difficilissimo se non impossibile. “10” bisogna sem- plicemente ascoltarlo più e più volte fino a quando le canzoni (ed i loro arrangiamenti cura- tissimi) s’impadroniscono della tua anima e la trasportano in un mondo esotico, lontano, dove tango, jazz, musiche del Sudamerica e dell’Est europeo si uniscono nella sua “urban world music”. Così in “Credo” (non nominare il nome di Dio invano) coadiuvato dalla par- tecipazione amichevole di Tonino Carotone, si respira subito l’aria fumosa di un festa gitana, passando per “La Cultura” (Non uccidere), all’in- timità di “Partir”, alla spensie- ratezza de “La Fidanzata” (c’è anche un videoclip), alla “mor- riconiana” intro a “Il Maestro” ipotetico singolo del disco, la poetica “Sirena”, la caraibica “Revolution”...e via discorren- do. Ogni brano è un quadro dipinto con colori diversi ma con il timbro caldo ed avvol- gente di Consoli sempre in primo piano. Non sempre dai testi si riesce a dedurre il comandamento corrispettivo ma questo è un incentivo in più ad ascoltare ogni singola parola mai abbandonata a se stessa. Nulla è lasciato al caso per un disco che potrebbe diventare un caposaldo della musica italiana da esportare nuovamente nel mondo. www.fabrizioconsoli.it
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