MOSES SUMNEY - MID-CITY ISLAND (EP, 2014)
La voce in equilibrio sopra un filo teso, tra Baltimora e la San Francisco cara ai poeti che hanno cercato e spesso trovato ardori e sofferenze nel jazz e nel soul, che quando trema, senza costanza, intiepidisce e a volte infiamma un oceano di suggestioni, nemmeno fosse whisky di puro malto distillato di solo orzo. Indiscusse giungono all’orecchio le derivazioni black già al primo ascolto e le linee di basso spesso sembrano percorrere le frastagliate strade che si snodano sotto quello stesso filo teso, le ritmiche si aprono ad evocazioni quasi spirituali.
Un esile accento folk si fonde allo scenario di matrice soul appena descritto e completa il quadro di una produzione che favoleggia di un confine tra generi e stili, a questo punto, per fortuna aggiungo, infinitesimale ed inafferrabile.
La performance di “Plastic”, estratto da Mid-City Island (un Ep, perché di Lp del nostro ancora non ci sono tracce), al Sofar di New York City del 21 ottobre 2014 non lascia alcun dubbio sulle potenzialità di un ragazzo che oltreoceano ha già fatto parlare parecchio di se, con tanto di aperture ai concerti di Dirty Projectors e Jose Gonzalez, e non tarderà di certo a farsi conoscere pure nel vecchio continente.
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