Proviamo solo a immaginare un mondo dove gli essere umani non si discostino poi tanto dagli animali, nei loro atteggiamenti, nelle loro abitudini. Chiudiamo gli occhi e cerchiamo di immedesimarci in questa buffa situazione. Come? Dai, lo avete capito anche voi, qui non si tratta di immaginazione ma di cinica realtà. Ho l'onore di presentarvi i Capobranco, freschi di uscita con il loro secondo album Il grande zoo (Jetglow Recordings), logica continuazione dell'esordio che prende nome dalla band stessa, rilasciato nel 2014 per la medesima label. La strada non cambia, il sarcasmo e la vena provocatoria e disillusa (invero anche divertita) del trio padovano restano immutate nel raccontare fatti e misfatti di una cultura dove ben poco resta dell'intelletto ed è l'istinto animale a prevaricare sulla coscienza dell'uomo lasciando vane le speranze di un ritorno alla normalità. Pezzi rock tirati ed episodi più dolci si sporcano di un groove funk reminescente dei super inflazionati e citati Red Hot Chili Peppers ma anche di Minutemen (nelle sfumature maggiormente hardcore) e Sly and The Family Stone in quelle più psichedeliche; ecco a grandi linee i piloni su cui poggia questo maxi EP di sei tracce che getta nel calderone sarcasmo, ironia e cinismo ma cela nella testualità una ribellione a questo grande Zoo che ci tiene rinchiusi in gabbia. La band (con all'attivo più di 40 concerti tra estero e territorio nazionale) si affida alle mani esperte del guru Cristopher Bacco per la produzione. Bentornati Capobranco. Giuseppe “B-Traxx” Raccagni https://soundcloud.com/ user-134644730/sets/ilgrande-zoo www.facebook.com/iCap obranco
Pubblicato il 01/12/16