DAMIAN LAZARUS & THE ANCIENT MOONS "HEART OF SKY"
L’incredibile live project di Damian Lazarus, The Ancient Moons, ritorna con l’album Heart of Sky, che sarà pubblicato il 20 luglio via Crosstown Rebels/BMG.
Il nuovo lavoro discografico segue il precedente e straordinario Message From The Other Side, definito da The Fader “a journey into techno’s dreamiest recesses” e da Vice “psychedelic masterpiece". Da allora i The Ancient Moons hanno viaggiato in tutto il mondo portando live il loro incredibile show, aprendo Il tour di Roisin Murphy ed esibendosi inoltre a Glastonbury e Melt!.
Heart of Sky è stato registrato ai Monastic Studios, costruiti dallo stesso Lazarus vicino alle montagne del Mugello, nel cuore della Toscana.
L’ album combina le influenze universali di Lazarus con il suo amore per il soul/funk degli anni ‘80. “The world influence is still there but it’s subtler,” spiega Lazarus, “I’ve been digging in crates, searching for interesting, weird music in Middle Eastern record fairs. These inspirations appear throughout the new record, but after touring I knew I wanted to write the next record with the band, utilising the power of a soulful vocalist at the front. My background is very much in soul music. I started buying records when I was 12, listening to pirate radio stations in London, going to soul all-dayers, jazz-funk, rare groove, I spent every penny on records with strong vocals and hooky choruses. On the new album, I thought maybe there was a way to connect that heart and soul to a positive, trippy, psychedelic sound.”
Il primo assaggio del nuovo album è stato la hit estiva "I Found You". Heart of Sky è cantata da Jesse Appiah, la stella nascente londinese che ha lavorato con Michael Kiwanuka, Jamie Woon, Kwabs e Jess Glynne. C’è anche la collaborazione con Ben Chetwood, sessionman che ha collaborato con tantissimi artisti, da Rudimental a King Krule, e con Rob Gentry della Heritage Orchestra, e, ovviamente lo stesso Lazarus. Infine l’album contiene anche un feat con la cantante australiana Chela nel recente singolo ‘Five Moons’.
Il risultato è un album autoprodotto dalla band il cui risultato, ammette Lazarus, “it may not be for the techno purists”, ma che ha sicuramente un respiro molto ampio, spaziando dal clubland all’alternative pop, pensato per far muovere i corpi sui dancefloor, ma anche per scuotere il cervello.
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