Filastine & Nova Drapetomania (Post World Industries)
La medicina colonialista dell’800 considerava l’impulso che spingeva gli schiavi a correre via come segno di malattia mentale definita Drapetomania.
Da una decina di anni il compositore statunitense Grey Filastine combatte questa forma di razzismo scientifico attraverso un suono che vuole fuggire dai limiti geografici, culturali e politici di questo mondo di cui non si vogliono cogliere le inarrestabili ed inevitabili mutazioni.
Questa sorta di exotic-bass music ricca di influenze classiche come di synth, dal suono ultramoderno e globalizzante che mette insieme dubstep e TR-808 ma sempre pronta a lasciar spazio a strumenti acustici e suoni concreti è resa più interessante dalla vocalist indonesiana Nova Ruth che offre un grande aiuto mettendo da parte il suo rap/nu-soul muslim-pentecostale per immergersi nel mondo multimediale di Filastine, cantando le sue preci post-world music.
Va bene guardare e riflettere in casa Filastine ma in quanto a fruizione attiva, al di fuori di certi contesti sociali, immaginiamo che anche il mentore Dj Rupture avrebbe qualcosa da ridire.
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