FRANCESCO PALADINO & The Doubling Riders
Tra i documenti più ricercati del minimalismo italiano degli anni '80, i suoi suoni visionari - che fondono la musica ambient con lo sperimentalismo crudo e lo spirito del punk - rimangono sorprendentemente in anticipo sui tempi a quasi 40 anni dalla sua prima apparizione.Nato inizialmente nella seconda metà degli anni '70 sotto la guida di artisti come Luciano Cilio, Roberto Cacciapaglia, Giusto Pio, Franco Battiato, Prima Materia, Walter Maioli e Lino Capra Vaccina, il movimento italiano del minimalismo musicale si distingue dai suoi coetanei internazionali . È un mondo di linee che si intersecano, incontri inaspettati e reti di collaborazione, i cui suoni che ne derivano continuano a sfidare ogni facile senso di categorizzazione. Con l'evolversi del movimento negli anni '80, ha assunto nuove forme sperimentali, sfidando ulteriormente le percezioni di come si potesse intendere la musica minimale, un punto culminante del quale è l'album di debutto di F.P. & The Doubling Riders, Doublings & Silences Volume I.Straordinario ibrido di musica ambient, forme classiche, crudo sperimentalismo e flirt dell'industrial, creato dal duo all star formato da Francesco Paladino e Pier Luigi Andreoni con un cast di collaboratori, è giustamente rimasto per decenni uno dei dischi più ricercati da questo incredibile spettro di creatività nel suono.Nati nei primi anni '80 dalle ceneri del progetto sperimentale/minimal wave A.T.R.O.X., The Doubling Riders nasce come una collaborazione tra i massimi esponenti della musica, Francesco Paladino e Pier Luigi Andreoni, prima di essere affiancato da Riccardo Sinigaglia di Futuro Antico, oltre a un cast in evoluzione e diversificato di voci internazionali - Pascal Comelade, Ira Stein e Vox Populi, ecc. - che hanno contribuito alle quattro pubblicazioni seminali del gruppo, pubblicate tra il 1985 e il 1991.
Un apice dello sperimentalismo italiano che ha flirtato con i confini esterni della musica ambient, ibridato con elettronica sperimentale, pietre miliari della New Wave e influenze folk internazionali, durante il loro decennio di attività The Doubling Riders si è distinto dal gruppo come uno dei progetti più singolari all'interno della scena italiana.
Pubblicato nel 1985, Doublings & Silences Volume I incontra i Doubling Riders nella loro prima incarnazione, prima dell'ingresso di Riccardo Sinigaglia, sotto il soprannome di F.P. & The Doubling Riders, con un cast di collaboratori informali, Franco Fornasari, Leone Soprani, Alberto Andreoni, Gnouf Tap, Marino Benvisi, Alain Neffe, Gianni Defelici e Giovanni Sturmann, oltre ad Arash Khalatbari e Mithra di Vox Populi!.Rivelando il notevole spirito di inclusione che ha guidato il progetto, piuttosto che semplicemente arruolare artisti per realizzare la propria visione, il loro debutto incontra Paladino e Andreoni che lavorano all'interno dell'ensemble per realizzare una serie di sedici opere, alcune delle quali sono state create in collaborazione con i membri di ensemble, con molti composti interamente da quegli individui piuttosto che da loro stessi. Solo due tracce dell'album sono state composte completamente dal duo da solo.
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