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JULIUS EASTMAN “Femenine” - MusicClub Summer 2017
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JULIUS EASTMAN “Femenine”

Durante la sua vita tragicamente breve, Julius Eastman bruciò come il fuoco. Un brillante compositore, pianista e cantante che,con contemporanei come Arthur Russell, Arnold Dreyblatt, Ellen Fullman, Rhys Chatham, Glenn Branca e numerosi altri, ha aperto la strada allo sviluppo della musica post-minimal, era tra i pochi artisti afroamericani al centro della scena musicale sperimentale di New York negli anni '70 e '80. Controverso, provocatorio e sfacciato, fu anche tra i primi artisti a portare i temi dell'etnicità e dell'identità queer nella sfera concettuale di quella scena;interventi che raramente andavano bene in un contesto musicale prevalentemente borghese, eteronormativo e bianco. Purtroppo, ciò portò ad attacchi contro di lui da parte di compositori come John Cage, un fattore che contribuì al degrado duraturo della sua eredità che ha appena iniziato a essere riparata.Sebbene Eastman fosse una figura celebre e attiva all'interno della scena musicale sperimentale di New York negli anni '70 e '80, negli anni successivi alla sua prematura scomparsa nel 1990 lui e il suo lavoro caddero in un peccaminoso abbandono. In gran parte grazie alla compositrice Mary Jane Leach, che rintracciò molte registrazioni e partiture che si credevano perdute quando Eastman era stato reso senza casa, e fu un'instancabile sostenitrice della sua eredità, raccogliendo un'indagine completa della New World Records sul lavoro del compositore, " Unjust Malaise", oltre ad essere autore del libro "Gay Guerrilla: Julius Eastman and His Music", l'attenzione ha iniziato lentamente a spostarsi nel periodo tra il 2005 e il 2015. Tutto ciò ha posto le basi per la tempesta perfetta che è stata la uscita di “Femenine” nel 2016.Al momento della sua uscita originale, rimase inascoltato per decenni prima di essere scoperto negli archivi di Phill Niblock, un caro amico e sostenitore di lunga data del lavoro di Eastman."Femenine" rientra nello stesso periodo straordinariamente produttivo tra l'inizio e la metà degli anni '70 che diede il via a lavori come "Stay on It", "Joy Boy" e la sua controparte perduta "Masculine". Questi lavori mostravano forti connessioni con il minimalismo, compiendo allo stesso tempo passi da gigante senza precedenti nel dipanare e complicare le forme di quell'idioma, ma di ognuno di essi "Femenine" è quello più esplicitamente connesso al canone minimalista, rivelando una certa simpatia con l'opera. di Philip Glass e Steve Reich. Composto dall'intreccio di strumenti a fiato, pianoforte, violino, percussioni intonate, sintetizzatore e campanelli da slitta meccanizzati del compositore - uno strumento da lui stesso inventato - è un'immersione gioiosa e pulsante in tonalità complesse che si estende per 72 minuti di lunghezza, costruita da cicli ripetuti. che salgono, cadono, si costruiscono lentamente e si decostruiscono man mano che vanno. Una volta ascoltato, il genio di Eastman non può essere ignorato.
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