Fondata a Firenze nel 1995, negli ultimi due decenni e mezzo Kinkaleri ha continuamente operato nel congiuntivo tra performance, teatro sperimentale, ricerca sul movimento, produzione visiva, installazione e gesto sonoro, intenta a "cercare un linguaggio non sulla base di uno stile ma direttamente nell'evidenza di un oggetto”. Nel corso delle loro attività, la pratica interdisciplinare dinamica del gruppo si è consolidata in una traiettoria creativa unica - allestita tra teatri, musei d'arte contemporanea, festival di danza e teatro e gallerie d'arte - che viene catturata per tutta la durata di Once More, la loro collaborazione con Jacopo Benassi, fotografo, artista e musicista con sede a La Spezia, il cui lavoro performativo e sonoro abbraccia un approccio sperimentale alla mediazione attraverso l'immagine fotografica.Sfruttando le visioni creative e gli approcci altamente sfumati dei suoi collaboratori, Once More è costruito da una serie di soggetti che sono in continuo confronto tra loro, presentando gli artefatti sonori di un concerto e di una performance in cui corpo, suono, parola e foto dal vivo diventano gli elementi imprevedibili e variabili della sua composizione e culminano come una messa in scena unica di estasi e libertà.Stratificato come una partitura ritmica all'interno di un vortice circolare, Once More è il suono grezzo e performativo al suo meglio; caos controllato che piega la percezione che cavalca il filo del rasoio tra punk, noise, hardcore e altri elementi della cultura underground, condito con sfumature di malinconia ironica. Oltre a tutti gli incredibili suoni che si estendono sulle due facciate dell'album, Once More è accompagnato da uno splendido booklet di 24 pagine con foto di Benassi, che offre un tuffo multidimensionale e interdisciplinare nell'underground italiano in tutta la sua gloria provocatoria e incategorizzabile.
Pubblicato il 02/08/21