Dopo essersi trasferito in Francia, Will Guthrie è emerso per la prima volta sulla scena australiana verso la fine del millennio. Nel corso degli anni da allora, ha sviluppato un linguaggio percussivo e sonoro altamente individualizzato - improvvisato e composto - attraverso una discografia crescente di sforzi da solista, nonché all'interno di numerosi progetti di collaborazione con artisti come Oren Ambarchi, Mark Fell, Hong Chulki, James Rushford, e Stephen Magnusson.Guthrie si è fatto un nome attraversando uno dei percorsi più impegnativi e vulnerabili che un percussionista possa intraprendere, quello di un solista esecutore non accompagnato, costruendo nel contempo un corpo adiacente di irto lavoro elettroacustico. Nel corso degli anni questi due mondi sono stati lentamente convergenti, raggiungendo il culmine con People Pleaser del 2017 - pubblicato da Black Truffle - che combinava un'elettronica e un campionamento aspri e materici, con ritmi guidati e improvvisati che si univano collettivamente ai confini del rumore aggressivo.Sebbene interamente connesso al suo predecessore attraverso il suo approccio concettuale e tecnico, il secondo capitolo della serie People Pleaser rivela un'altra dimensione alla scelta di Guthrie nel titolo. Nonostante abbia alzato la posta in termini di assalto sonoro, dinamica e dimensionale - rendendolo probabilmente molto più radicale - l'album è disseminato di disarmante sensibilità pop.Considerato come un omaggio agli amici e agli eroi della musica, con accenni alla lunga storia del campionamento nella musica popolare, i 12 brani dell'album sfruttano le tecniche della musique concrète in modi del tutto singolari; quasi ripensando all'idioma mentre intreccia abilmente registrazioni sul campo di una vasta gamma di eventi e trova suoni in una tavolozza di loop, campioni, trama elettronica e percussioni selvagge e guidate che fanno girare l'orecchio in una torsione estatica. Riposato da qualche parte nelle acque inesplorate tra improvvisazione libera, collage sonoro, rumore e musica dance, è tanto coinvolgente, contagioso, inebriante e creativamente visionario come i dischi.
Pubblicato il 06/01/22