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L’Antico Palazzo di Città è uno storico edificio di Cagliari, sede della municipalità cagliaritana dal Medioevo fino ai primi anni del XX secolo, precisamente fino a quando, durante una riunione del Consiglio Comunale presieduto dal sindaco Ottone Bacaredda, in data 14 dicembre 1896, si decretò il trasferimento del Comune dall’antica alla nuova sede, ancora da costruirsi sulla via Roma, nell’area antistante il porto. Le origini del palazzo si potrebbero far risalire al 9 ottobre del 1331, quando Alfonso IV concesse l’area dove sorgeva una lotgiam regalem (risalente forse alla dominazione pisana) ai consiglieri della città, affinché vi edificassero un palazzo per tenervi le loro riunioni. L’aspetto attuale dell’Antico Palazzo di Città si deve alle ristrutturazioni settecentesche, che lo trasformarono secondo il gusto del barocchetto piemontese. La costruzione si articola su due livelli, più un sottopiano che sfrutta il dislivello di via Canelles e un sottotetto finestrato utilizzabile. Nella facciata principale, si apre un elegante portale ad arco con sopra lo stemma della Città e una lapide che ricorda il soggiorno, nel 1535, dell’Imperatore Carlo V. Anche il prospetto sulla via Canelles, che si affaccia sulla sottostante piazza Carlo Alberto, è elegantemente elaborato. Un’epigrafe ricorda l’anno in cui il palazzo venne ristrutturato (1787) e i nomi dei cinque consiglieri ai quali, insieme a cinquanta giurati e un vicario, era affidata l’amministrazione del Castello. Le sale interne ospitavano numerose opere, tra le quali si ricordano alcune tele del Marghinotti e il prezioso Retablo dei Consiglieri di Pietro Cavaro, opere che furono portate nei locali del nuovo municipio in via Roma. Nel piano alto furono sistemate alcune aule per gli alunni delle scuole elementari. Il primo piano ospitò il Conservatorio di Musica Pier Luigi da Palestrina, voluto e creato dall’avvocato Gavino Dessì Deliperi, fino al 1970, anno in cui venne trasferito nella nuova e attuale sede di via Bacaredda. Dopo anni di abbandono, in seguito ad accurati lavori di restauro, il Palazzo è stato restituito alla cittadinanza. La sua felice posizione ha permesso di individuare un percorso di visita affascinante ed alternativo, durante il quale gli ospiti potranno soffermarsi ad ammirare non solo le sue sale interne e le collezioni civiche, che qui hanno trovato la loro definitiva collocazione, ma anche gli aspetti urbanistici, paesaggistici e storico-artistici della città.