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ARGALà
Boves (Cuneo)

ARGALà• Via Calandri, 27•BOVES•CUNEO•INFO: 338/7156926•www.argalart.com

Argalà Pastis Artigianale / Associazione Culturale Origami / 3mastudio con il patrocinio del Comune di Borgo San Dalmazzo - Assessorato alle politiche giovanili presentano: Venerdì 10 / Sabato 11 maggio 2013 - Palazzo Bertello / Borgo San Dalmazzo ingresso libero + parcheggio + servizio bar in collaborazione con: Officine Antagonisti, Consorzio Colline Saluzzesi, FotovideoRenata. L'evento sarà caraterizzato da tre fili conduttori: ARTE con l'esposizione delle opere del concorso fotografico “Anice Idea A Nice Idea, An Ice Idea”e la mostra degli artisti Luca Giordana e Irene Nuvoloni-Bonnet. MUSICA con le esibizioni live di band e dj. Il tutto contornato da COSE BUONE: pastis e cocktails Argalà, birre artigianali Antagonisti, vini delle Colline Saluzzesi, buffet e sfiziosi panini. Si parte venerdì alle 21.00 con il reading del poeta Guido Catalano, seguito dal live teatral-musicale del duo Hola Gorgonzola e per finire il travolgente dj-set Balkan Beats- ElectroSwing-Funky di Dj-Grissino. Sabato si inizia alle 20,30 con l'immancabile aperitivo-buffet. Apriranno le danze le note scanzonate della Banda Fratelli per lasciare poi spazio al sound eccentrico e coinvolgente di Honeybird&The Birdies, con alle spalle un'intensa attività live in Italia e all'estero, fiore all'occhiello della manifestazione. A chiudere un tuffo negli anni '50 con il rock'n'roll di Dj Boogia-Boogia. Nasce nel 1968 e inizia a dipingere da autodidatta nel 1990, dedicandosi per 10 anni alla pittura astratta ed informale. Inizia ad interessarsi all'aspetto figurativo dipingendo la serie intitolata Donne Inarmi: 60 tele, di dimensione un metro per un metro, dedicate all'universo femminile. La sua ricercaespressiva intreccia in continuazione figurativo ed astratto. Per anni ha seguito un atelier di pittura all'interno di un centro per ragazzi portatori di handicap, nel quale ha realizzato un laboratorio di favole e pittura. Nel 1999 partecipa, come pittore/ interprete, alle riprese del film “Tandem” di Lucio Pellegrini, distribuito da Medusa. Nel 2008 realizza “Brilliant”, una mostra presso la galleria atelier di Monique Dupong a Lucca. In tale occasione presenta il suo lavoro discografico Elan, frutto di una lunga frequentazione musicale parallela all'attività di pittore. Realizza i suoi lavori nello studio di Somano, in piena Langa. Diplomata al liceo artistico "Ego bianchi" di Cuneo nel 2005.Negli anni 2003-2004 ha frequentato un corso di scultura del legno tenuto da Giraudo Michelangelo scultore e restauratore di mobili. Ha continuato la sua formazione di pittrice dipingendo su supporti lignei di grandi dimensioni utilizzando tecniche miste. Collaborando attivamente alle iniziative dell Associazione Novalis ha avuto l'oppurtunità di esporre in alcune rassegne locali del cìrcuito artistico cuneese. Nel 2009 è stata assunta alla Scuola Edile come docente di decorazione murale. Contemporaneamente ha intrapreso un percorso artistico con laboratori di pittura rivolti ai bambini e partecipato dal 2009 ad oggi al progetto Nati per Leggere proponendo letture animate e laboratori di pittura. Crea inoltre lampade per ambienti interni ed esterni utilizzando radici di fiume, cortecce, rame e colle colorate. “Il legno in natura assume movimenti meravigliosi che sono linee guida nella mia creazione. Li interpreto e li continuo. Nasce un dialogo tra me e loro a cui rispondo utilizzando il colore." Poeta e performer, ha al suo attivo cinque volumi di poesie (I cani hanno sempre ragione, Seed 2000; Sono un poeta, cara, Seed 2003; Motosega, Seed 2007; La donna che si baciava con i lupi, Le Bolle Blu 2010; Ti amo ma posso spiegarti 2011). Ha inserito due poesie nel cd Ironikontemporaneo 2 di Roberto Freak Antoni e Alessandra Mostacci (Latlantide 2007) e ha partecipato alle trasmissioni televisive «MTV True Line» e «Barbareschi Sciok». Le poesie di Guido Catalano fanno ridere, di cuore, di pancia e anche un po’ più sotto. Dicono che non siano poesie... ma un sabotaggio del senso comune e di quello non comune. Qui dentro ci sono cose andate molto a capo. Con tutta probabilità è poesia. Due cantautori, Sol Ruiz e Matteo Castellano si incontrano e si scontrano in uno spettacolo raro con canzoni in inglese, spagnolo e italiano e in tutte le sfumature linguistiche intermedie. La fine poesia si sposa con la satira piu irrefrenabile e provocativa, a tratti volgare con un solo scopo: far muovere i cuori e i cu ... Sol Ruiz ama definirsi la "figlia dei fiori del cuban-blues-psichedelico". Nata a Miami, la magica città tra il sole e la supernova. Neo-hippy di origini cubane, mixa il son-cubano ed altri stili di world music con il "gritty" blues , tipico del "dirty south" degli States. L'essenza cubana nel suo DNA è evidente, ma c'è molto più di questo: c'è il jazz dell'era d'oro, le melodie e le voci gutturali dei cantastorie e troubadors che le hanno aperto le strade del mondo. La sua voce richiama Janis Joplin, Celia Cruz ed Eartha Kit. SOL ha firmato con la EMI publishing quando era solo diciannovenne ed ha scritto molte canzoni per interpreti del pop latino. Recentemente ha cantato con un noto gruppo Cubano e le è stato offerto un posto di star nel firmamento reggaeton/pop latino. Ma lei ha preferito scappare a New Orleans ad esibirsi per la strada: doveva prima capire dove nascevano le sue radici blues. Le sue esibizioni sono spontanee ed imprevedibili come lei: una Globetrotter in infradito, che racconta storie di amori perduti ed altre selvagge avventure vissute nei suoi tour in USA ed in Europa, combinando teatralità, intimità e misteriosa stravaganza. Matteo Castellano nasce a Torino nel 1981 e cresce a Fossano. Inizia a dedicarsi alla musica nel 1997 folgorato dal genio di Bob Dylan. Scrive da subito molte canzoni ma soprattutto suona la chitarra in svariate band di cui a volte è anche il leader. Dopo questi anni (burrascosi) stampa a suo nome I funghi velenosi (2005) un disco autoprodotto accolto bene dalla critica (...un piccolo capolavoro, Blow Up) e dal primo pubblico che esaurisce praticamente subito le 350 copie. Lasciato il lavoro di fonico inizia la sua attività live come cantautore e nel giro di qualche anno conquista palchi come il NuvolariLiberaTribù (CN) e il FolkClub di Torino. Sviluppa uno stile che va oltre il cantautore tradizionale e include elementi teatrali e cabarettistici. Ai suoi concerti si unisce il virtuoso percussionista Peppe Leone che approfondisce il legame con la musica popolare. Collabora anche con Hairi Vogel, musicista sperimentale, free e fondamentalista e insieme preparano le canzoni ad essere registrate. Si aggiunge il contrabbassista rockabilly Max Laredo. Le canzoni vengono registrate e pubblicate nel 2011 con il disco "Ezio" per l'etichetta KalkutaRecpublicStudio. Dj Grissino, il non Rom più Rom del peggiore Rom dei bar di Zagabria! Ha un'età compresa tra i 24 e i 30 anni ed origini veneto/napoletane. Appassionato sin da ragazzo di rap old school,funk swing e jazz approda un giorno al Balkan e ne resta fulminato. Entra così nel profondo di questa cultura, facendone il suo stile di vita. Ha suonato un po'ovunque sia in Italia che all'estero, solcando i palchi dei maggiori club e dei festival europei. Qualcuno li ha definiti "i nuovi paladini del cantautorato scanzonato": Andrea Bertolotti (chitarra e voce principale), Matteo Bonavia (basso), Carlo Banchio (cajon) ed Enrico Gallo (tastiere) giocano con la materia della canzone d'autore con un velo d'inconfondibile ironia, raccontando storie divertenti, romantiche o malinconiche. L’album “Buongiorno, disse il metronotte” (Controrecords, 2011), primo “long playing" della band dopo l’EP “Caramelle & Rock’n’roll (nel salotto della zia)”, è stato registrato tra il TR Recording Studios di Manta (CN) da Luca “Tex” Testolin e il Transeuropa Studio di Torino da Fabrizio “Cit” Chiapello (già al lavoro con Subsonica e Baustelle), che ha curato anche il mix e la produzione artistica. Il master è stato realizzato da Claudio Giussani al Nautilus Mastering Studio di Milano, mentre la distribuzione digitale e la promozione del disco sono curate dalla New Model Label di Govind Khurana. Alcune canzoni estratte dal disco hanno regalato alla Banda Fratelli una vetrina nazionale: “Buongiorno, disse il metronotte” è stata utilizzata come sigla del programma estivo di Matteo Castellano nasce a Torino nel 1981 e cresce a Fossano. Inizia a dedicarsi alla musica nel 1997 folgorato dal genio di Bob Dylan. Scrive da subito molte canzoni ma soprattutto suona la chitarra in svariate band di cui a volte è anche il leader. Dopo questi anni (burrascosi) stampa a suo nome I funghi velenosi (2005) un disco autoprodotto accolto bene dalla critica (...un piccolo capolavoro, Blow Up) e dal primo pubblico che esaurisce praticamente subito le 350 copie. Lasciato il lavoro di fonico inizia la sua attività live come cantautore e nel giro di qualche anno conquista palchi come il NuvolariLiberaTribù (CN) e il FolkClub di Torino. Sviluppa uno stile che va oltre il cantautore tradizionale e include elementi teatrali e cabarettistici. Ai suoi concerti si unisce il virtuoso percussionista Peppe Leone che approfondisce il legame con la musica popolare. Collabora anche con Hairi Vogel, musicista sperimentale, free e fondamentalista e insieme preparano le canzoni ad essere registrate. Si aggiunge il contrabbassista rockabilly Max Laredo. Le canzoni vengono registrate e pubblicate nel 2011 con il disco "Ezio" per l'etichetta KalkutaRecpublicStudio. Dj Grissino, il non Rom più Rom del peggiore Rom dei bar di Zagabria! Ha un'età compresa tra i 24 e i 30 anni ed origini veneto/napoletane. Appassionato sin da ragazzo di rap old school,funk swing e jazz approda un giorno al Balkan e ne resta fulminato. Entra così nel profondo di questa cultura, facendone il suo stile di vita. Ha suonato un po'ovunque sia in Italia che all'estero, solcando i palchi dei maggiori club e dei festival europei. Qualcuno li ha definiti "i nuovi paladini del cantautorato scanzonato": Andrea Bertolotti (chitarra e voce principale), Matteo Bonavia (basso), Carlo Banchio (cajon) ed Enrico Gallo (tastiere) giocano con la materia della canzone d'autore con un velo d'inconfondibile ironia, raccontando storie divertenti, romantiche o malinconiche. L’album “Buongiorno, disse il metronotte” (Controrecords, 2011), primo “long playing" della band dopo l’EP “Caramelle & Rock’n’roll (nel salotto della zia)”, è stato registrato tra il TR Recording Studios di Manta (CN) da Luca “Tex” Testolin e il Transeuropa Studio di Torino da Fabrizio “Cit” Chiapello (già al lavoro con Subsonica e Baustelle), che ha curato anche il mix e la produzione artistica. Il master è stato realizzato da Claudio Giussani al Nautilus Mastering Studio di Milano, mentre la distribuzione digitale e la promozione del disco sono curate dalla New Model Label di Govind Khurana. Alcune canzoni estratte dal disco hanno regalato alla Banda Fratelli una vetrina nazionale: “Buongiorno, disse il metronotte” è stata utilizzata come sigla del programma estivo di Mauro e Andrea su Radio Deejay, mentre “Il pirata in frac” è stata scelta per aprire la compilation “Torino Musicale” di Rolling Stone e “Rosso” è stata programmata a “Caterpillar” su Rai Radio 2. La Banda Fratelli è da sempre impegnata in un’intensa attività live e ha suonato in apertura ai concerti di Giuliano Palma & The Bluebeaters, Africa Unite, Perturbazione, Nobraino, Il Pan del Diavolo, Il Genio, Meganoidi, Ettore Giuradei, Fabio Treves Blues Band, Mr. T-Bone & The Young Lions e molti altri. E' stata inserita, inoltre, nel roster nazionale Arci Real, che raggruppa alcune tra le proposte musicali più interessanti sul territorio italiano e su oltre mille partecipanti è stata selezionata per le audizioni live di Musicultura 2012. Honeybird & the birdies sono una delle band più bizzarre e geniali presenti sul territorio italico. Tre personaggi eccentrici come uccellini e dolci come il miele. Partendo da una bislacca matrice di world music, il trio miscela sonorità brasiliane, indie-rock, psichedelia tropicale e punk. Los Angeles, Catania e Torino sono le loro città di provenienza. Charango, batteria e basso i loro strumenti principali. Tutti cantano, tutti ballano. Tante lingue e dialetti. Coreografie folli e divertenti. È uno spettacolo coinvolgente, come una piccola orchestra, capace di dar vita ad un grandioso baccanale, riempendo di fisicità e colori il palcoscenico. Durante la loro incessante attività live, hanno condiviso il palco con: Akron/Family, Fatoumata Diawara, Yuck, Jeffrey Lewis Band, Vadoinmessico, Esben and the Witch, Calibro 35, The R's, Paolo Benvegnù, Frankie hi-nrg, Bei the Fish (MK). Nel 2010 è uscito il loro primo album "Mixing Berries" (Duckhead Green Music) che ha riscosso grandi consensi sia di critica che di pubblico. Il brano "Don't trust the butcher" viene inserito nella colonna sonora del film di Carlo Mazzacurati “La Passione”. Nello stesso anno la band vince il premio "Mai Dire Mei". Altrettanto fortunato è il 2011, nel corso del quale la band si aggiudica "Best Italia Wave Band 2011", "Ypsigrock: Avanti il prossimo” e "Voci della Periferia". Il loro nuovo album "You Should Reproduce" è uscito il 24 ottobre 2012 per "La Famosa Etichetta Trovarobato" e vede la produzione di Enrico Gabrielli (Calibro 35, Mariposa) ed il mix di Tommaso Colliva. Per realizzare l'album, "honeybird & the birdies" è stata la prima band in Italia a superare una quota di oltre 7000 dollari attraverso finanziamento popolare, coproducendo esecutivamente il disco con 150 utenti del portale di crowdfunding, Kickstarter. ".. il qui presente You Should Reproduce convince in pieno ed entusiasma, superando in scioltezza il già buon esordio del gruppo Mixing Berries pubblicato un paio di anni fa." - Fabrizio Zampighi, Sentire Ascoltare, 8 ottobre 2012 "Perché gli Honeybird and the birdies sono (..) la ventata di cosmopolitismo che ci salverà (speriamo) dal folk straccione." "Ce ne vorrebbero di più, di gruppi così profondamente e sinceramente nomadi. Dovrebbero riprodursi." - Letizia Bognanni, Rockit, 19 ottobre 2012. "Disco breve, denso senza mai disperdersi, spontaneo ma con squarci genialoidi." "In tour a breve, fortemente consigliati" - Francesco D'Elia, Indie-eye, 19 ottobre 2012. "E questo, è il disco di cui ti innamorerai." - Dance Like Shaquille 'O Neal, 24 ottobre 2012 "Il risultato è un album le cui tracce si caratterizzano per un bricolage pluriculturale, polistilistico, multilinguistico, con una libertà formale inconsueta, purificante per una scenario musicale italiano troppo spesso conservatore e legato a soluzioni imposte dalla moda o da una particolare cifra stilistica di genere importata di seconda mano dagli States." - Agostino Melillo, Beautiful Freaks, 31 ottobre 2012 “E' incredibile come folk, pop, world music e indie rock possano interagire tra di loro senza pestarsi minimamente i piedi.” - Osservatori Esterni "..dischi di questa pasta ce ne sono pochissimi in giro, e quando si ha la fortuna di vederli/sentirli arrivare, un pezzetto di storia underground dell’underground più underground che ci sia è già incorniciata." - Massimo Sannella, Shiver Webzine, 24 ottobre 2012 "Arduo sperimentalismo, freschezza folk, frizzante pop creano un girotondo vorticoso di ritmi folli e accattivanti." - Silvana Farina, Youthless Fanzine Il dj set che non ti aspetti... un viaggio musicale attraverso i favolosi anni '50 e '60, alla riscoperta di ritmi e melodie impolverate, da decenni stipate nel silenzio di cantine e solai… ed oggi come allora, quasi il tempo si fosse fermato, allo scorrere della puntina ritorna a vivere quella magia che attraverso il jukebox ci trasportò dal primo dopoguerra agli anni del boom economico, danzando una rivoluzione culturale senza precedenti.

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