ASSOCIAZIONE CULTURALE ORIGAMI
COMUNE DI BORGO SAN DALMAZZO - ASSESSORATO ALLE POLITICHE GIOVANILI presentano
RELEASE CONCERT
venerdì 1 aprile
AB: ANUDO + BETULLA RECORDS
ANUDO (presentazione nuovo disco ZEEN)
BETULLA RECORDS IS BACK:
Simone Sims Longo + ILana + Alessio Dutto + Mcd (dj set)
sabato 2 aprile
LOU DALFIN
MUSICA ENDEMICA (presentazione nuovo disco)
inizio concerti ore 21,30
PALAZZO BERTELLO – BORGO SAN DALMAZZO (CN)
INGRESSO LIBERO
SOSTIENI ORIGAMI: evento a libera sottoscrizione
Dall’elettronica all’occitano in ventiquattro ore, nello stesso luogo: è possibile? Per Associazione Culturale Origami si ed è anche il modo scelto per fare cultura e promuovere il territorio. “Release concert” è una specie di festival, un po’ anomalo perché normalmente i festival racchiudono un genere o un paio di generi coerenti tra di loro.
Questa volta, invece, sarà un weekend all’insegna di presentazioni di dischi prodotti da artisti del territorio che a breve inizieranno a girare l’Italia (o lo stanno già facendo, anche in Europa) per portare in giro la propria musica
1 APRILE
Anudo presenta “Zeen” il primo disco, prodotto dall’etichetta romana MArte Label: la band sta viaggiando su e giù per lo stivale ed è reduce da un tour in Germania.
Il concerto del 1 aprile segna anche il ritorno di Betulla Records: etichetta di musica elettronica indipendente che, nel corso della sua storia, ha prodotto alcuni artisti della scena elettronica nazionale e con i quali ha partecipato al Sonar di Barcellona e Link di Bologna.
Per Betulla suoneranno Simone Sims Longo (che testerà il suo nuovo lavoro “Butterfly Shreds” presto in uscita), ILana e Mcd.
In apertura Alessio Dutto con un set ambient-drone.
2 APRILE
Una serata davvero imperdibile: a 5 anni dall'ultimo lavoro in studio, i Lou Dalfin tornano con un nuovo attesissimo disco.
Dopo 34 anni di carriera, 12 album realizzati, un impressionante numero di collaborazioni e più di 1300 concerti esce il 1° aprile “Musica Endemica”, la nuova avventura discografica di Lou Dalfin che vede la collaborazione di Madaski, co-leader e anima elettronica degli Africa Unite, in veste di producer.
Sarà la prima occasione per sentire le nuove canzoni: siamo davvero felici che abbiano scelto Associazione Culturale Origami e Borgo San Dalmazzo per presentarlo.
info: https://www.facebook.com/associazioneculturaleorigami 339 7491335
info@associazioneorigami.it www.associazioneorigami.it
INFO&BIO ARTISTI - 1 APRILE
ANUDO
Il 4 aprile 2016 gli Anudo daranno alla luce Zeen (MArteLabel, 2016), esordio discografico che costituisce la prova del nove per il trio che ha conquistato l’attenzione di pubblico e promoter con due singoli all’attivo (“Just” e “Fools”), pubblicati nel corso del 2015.
“Zeen” è un viaggio di 10 tracce attraverso paesaggi sonori di elettronica contemporanea dal gusto berlinese, con morbide melodie sporcate da un’attitudine punk che si diramano
su bassline compatte e si immergono nella penombra delle Alpi, dove gli Anudo hanno trasformato una cascina isolata in un recording studio di ultima generazione.
Fuoriclasse della musica ibrida e digitale, con alle spalle diversi progetti ed esperienze sui più importanti palchi europei, i tre producer utilizzano suoni ambientali campionati in diverse città del vecchio continente mixandoli ai synth analogici, autentica colonna portante del loro sound.
Il tocco finale, per una produzione che strizza l’occhio ai grandi nomi dell’elettronica internazionale, è stato affidato a John Davis, sound engineer storico, che ha masterizzato il disco negli studi Metropolis di Londra e che recentemente ha collaborato con nomi del calibro di Led Zeppelin, Prodigy, FKA Twigs e molti altri artisti di primo piano.
La pubblicazione di Zeen inoltre, rappresenta il risultato finale di un percorso iniziato nel 2014, dopo la vittoria alla prima BiennaleMArteLive e il relativo Premio speciale che ha consentito al trio di essere prodotto dall’etichetta MArteLabel.
“Zeen” è un’espressione usata nello slang inglese come risposta affermativa, al pari di “Yeah”. Il gruppo si è imbattuto sovente in questa parola durante le sessioni di mastering a Londra, tanto da renderla il titolo dell’album. Rappresenta quindi il momento particolarmente propizio per gli Anudo, oltre che il carattere diretto della loro musica.
Line up: Giacomo Oro (Voce / Elecronics / Percussioni / Chitarra), Daniele Sciolla (Voce / Electronics / Percussioni / Synth) e Federico Chiapello (Voce / Electronics / Percussioni / Basso)
SIMONE SIMS LONG
Sound artist, la sua musica è costantemente influenzata dalla composizione elettroacustica e dalla club culture, il suo live-set combina elementi di sound design a ritmiche techno. La live performance è una piccola preview di quella che sarà un uscita in vinile di Betulla Records. In continua ricerca sonora, Simone Sims Longo è laureato in musica elettronica al "G.F.Ghedini", ha lavorato a Berlino per Soluxion lab e all'ACROE di Grenoble dove è diventato parte di EASTN / European Art Science Technology Network.
ILANA
iLana, trio techno pop con due microfoni, nasce nel 2015 dall’unione delle idee di Alessandro Brignone, Daniele Sciolla e Martino Gallo.
Il loro primo EP “Anal0g” è in uscita ad aprile 2016 e farà parte delle releases Betulla. Spaziano nella musica senza porsi limiti stilistici sviluppando pezzi molto diversi tra loro; si possono riconoscere influenze punk, elettro, hip hop e techno, sebbene tutto sia unito da una riconoscibile matrice comune. Durante i loro live utilizzano strumenti analogici in abbondanza: dai synth alle percussioni.
ALESSIO DUTTO
Alessio Dutto crea musica elettronica e installazioni sonore. In questa occasione presenta un nuovo progetto in cui, esplorando l'estetica ambient-drone, crea degli spazi sonori in cui addentrarsi e, eventualmente, perdersi. Il progetto si concentra su quella zona di confine tra suono "armonico" e rumore, alternandosi tra melodia e droni statici, tra caos e momenti di ordine apparente.
ALE MCD
Attivo da ormai 18 anni nella scena elettronica cuneese e regionale, Alessandro Brignone si divide con entusiasmo fra lavori di produzione, dj set ed esibizioni con la band iLana ed il dj collective Playmob. Dopo aver fondato il collettivo DEC verso fine dei ‘90, ha avuto esperienze in svariati gruppi e realtà tra cui Virtualdeva, La Culla, Dveight (scelti da Piemonte groove e Betulla Records per i rispettivi roster), Tororospo, etc..
Le produzioni soliste, a nome Ale Mcd, privilegiano l’utilizzo in studio di synth analogici e hardware, samples home made; il risultato è un crossover di tutte le influenze a lui vicine (idm, house, electro, trap, jazz, dub, LA beat, footwork, etc), con l’anima tutta rivolta verso la musica “fresh”, le orecchie verso le basse frequenze e gli occhi verso il dancefloor.
Ma poi che cosa mai vorrà dire la sigla Mcd? E come si pronuncia?!
INFO&BIO ARTISTI - 2 APRILE
LOU DALFIN
Dopo 34 anni di carriera, 12 album realizzati, un impressionante numero di collaborazioni e più di 1300 concerti esce il 1° aprile “Musica Endemica”, la nuova avventura discografica di Lou Dalfin che vede la collaborazione di Madaski, co-leader e anima elettronica degli Africa Unite, in veste di producer.
L’album è anticipato dal video di “Los Taxis de Barcelona”, diretto dal filmmaker torinese Davide Borsa e basato sul testo del poeta Léon Cordes. Un road movie nell’Occitania mediterranea fino alla capitale della Nazione catalana sui cammini percorsi dai nobili antenati trovatori di cui Lou Dalfin è ritenuto l'erede. Un viaggio transfrontaliero, in un territorio di identità
culturale che va oltre i confini della geografia politica, che termina alla festa di Horta, piccolo e sconosciuto quartiere di Barcellona.
A 5 anni di distanza dall’ultimo lavoro in studio, la storica formazione piemontese punto di riferimento della scena indipendente italiana e internazionale, torna con 14 nuovi brani che costituiscono un nuovo capitolo della saga di questi “contrabbandieri di musica occitana”.
Musica endemica perché la musica della band di Sergio Berardo è strettamente legata a una terra precisa che non è mai stata Nazione, a un Paese che esiste ma non c’è: l’Occitania, quell’area geografica che va dal sud della Francia alla parte occidentale del Piemonte. Legata alla lingua e alla cultura di un’utopia ben reale e concreta, di un sogno carico di storia che nei Lou Dalfin, da oltre 30 anni, si traduce in pratica di resistenza culturale.
Il gruppo nasce nel 1982 con l’obiettivo programmatico di rivisitare la musica tradizionale occitana e renderla contemporanea. Le loro sono canzoni da ballare o balli da cantare. Anima rock, se non addirittura punk, suoni folk, danze tradizionali e racconti, a volte di festa, a volte di delitti, gli elementi che negli anni hanno portato Lou Dalfin a infiammare grandi festival e centri sociali, ma anche a vincere la Targa Tenco nel 2004, e che ritornano in questo nuovo lavoro. “Sulle rotte del contrabbando di musica occitana si respira l’atmosfera degli spartani studi di registrazione, delle risse epiche ai concerti, della gioventù delle valli che balla la giga e si rotola in terra ascoltando i Ramones” ha scritto Paolo Ferrari nella biografia romanzata di Lou Dalfin uscita nel 2015 per Fusta Editore.
Il rifiuto della rigida geometria disegnata dalla globalizzazione che rinchiude tutto fra omologazione planetaria e auto-reclusione nelle “piccole patrie”, porta Lou Dalfin a creare ponti ideali che collegano le valli d’Oc al resto del mondo attraverso una musica fatta di memoria collettiva e di storie individuali, di emozioni e di sogni, di malinconia e di lotta. Di gioia e rivoluzione, direbbero gli Area.
“Musica Endemica” è così un viaggio nel tempo alla (ri)scoperta di un universo umano, geografico e storico profondissimo. Un viaggio di conoscenza senza la quale è impossibile immaginare qualsiasi futuro.
SCHEDA ALBUM
14 tracce, 14 storie. Piccole e grandi. Del passato e del presente. E così, al suono di ghironde, organetti, flauti e cornamuse, ma anche della santissima trinità del rock basso/chitarra/batteria, si canta e si balla di vittime della crociata del 1209 (“Lo negat”) e reduci della guerra di indipendenza divenuti criminali e giustiziati con la ghigliottina (“La Beata”); dei soldati disobbedienti che nel 1907 a Beziers si rifiutarono di sparare sulla folla in lotta (“Glòria al Deseten”) e della vicenda umana del giganti Ugo di Vinadio che in piena Belle Epoque diventarono malinconiche stelle freak del circo (“Gigants”); dell’assurdità del turismo contemporaneo mordi e fuggi che non contempla minimamente il viaggio come scoperta e conoscenza (“I vilejants”) e del traffico metropolitano che trasforma Barcellona in un luogo surreale (“Los Taxis de Barcelona”). E c’è spazio anche per l’irrisione del provincialismo nella cronaca di un concerto di Manu Chao a Cuneo o per le atmosfere noir del brano “Darrier Gardian”. Fino ad arrivare alla traccia che chiude il disco (“L'àngel de Serrabona”), valzer di commiato in catalano, lingua scelta per rimarcare il legame degli occitani con quel popolo coraggioso che sta lottando per il proprio futuro. Ed è al futuro che le ghironde e le cornamuse dell'ultimo trovatore e il suo mucchio selvaggio guardano. Per ricordarci che un pezzo del nostro domani è proprio in quei suoni antichi.
BIOGRAFIA
Fondato da Sergio Berardo, il gruppo nasce nel 1982 con l’obiettivo di rivisitare la musica tradizionale occitana e renderla contemporanea. Una "line-up" acustica (ghironda, fisarmoniche, violino, plettri, clarinetto, flauti) e un repertorio di brani storici e popolari caratterizzano il percorso artistico della formazione originaria. Con quest'approccio vengono registrati due LP: "En franso i ero de grando guero" nel 1982 e "L'aze d'alegre" nel 1984. Dopo uno stop di 5 anni, Lou Dalfin "resuscita" nell'autunno del 1990: Sergio riunisce attorno a sé vari musicisti delle più diverse estrazioni musicali - folk, jazz e rock. L'inizio di questa seconda esperienza ha rappresentato il naturale momento di transizione del gruppo dalla formula acustica a quella attuale. Accanto agli strumenti più tipici della tradizione - vioulo, pivo, armoni a semitoun, pinfre, arebebo, viouloun, ecc. – vengono introdotti basso, batteria, chitarra e tastiere. E’ il nuovo suono di Lou Dalfin che cela un ideale e un fine esplicito: rendere la tradizione occitana fruibile dal maggior numero di persone, perché le radici culturali di pochi divengano patrimonio di tutti. Nel 1991 esce “W Jan d’l’Eiretto”, il disco testimone del nuovo corso.
Assieme agli innumerevoli concerti nelle regioni occitane del Piemonte, il gruppo inizia ad esibirsi in altre zone in Italia e all’estero, specialmente nelle regioni occitane francesi.
Siamo nel pieno degli anni ’90 e in Italia si assiste al boom della musica indipendente. Le major finalmente si accorgono che esiste una musica “altra” e alcuni generi fino ad allora elitari possono raggiungere una nuova visibilità. Lou Dalfin si colloca a pieno diritto in questo filone e pubblica “Gibous, Bagase e Bandì” nel 1995, il live con i baschi Sustraia “Radio Occitania Libra” nel 1997 e “Lo Viatge” nel 1998.
Nel 2001 il gruppo dà alle stampe il suo primo best of “La Flor de Lo Dalfin” ma uno dei momenti più importanti dell’intera storia di Lou Dalfin arriva nel 2004 con l’uscita de “L’Oste del Diau” che ottiene la Targa Tenco per il miglior album in dialetto, lo stesso premio assegnato per la prima volta a Fabrizio De André con “Creuza de ma”. E’ l’inizio di un ulteriore nuovo corso che vede Berardo e soci prestare una maggiore attenzione alla canzone d’autore pur senza abbandonare la consueta energia. Nel 2007 Lou Dalfin festeggia i 25 anni di attività e fa uscire “I Virasolelhs”, secondo capitolo di quella che si potrà definire una trilogia. Come già avvenne per “L’Oste del Diau” è di nuovo il fumettista di scuola Bonelli Luca Enoch a disegnare la copertina.
Nel 2008 Lou Dalfin apre il suo studio alla Feel Good Productions per rivisitare in chiave dancefloor alcuni dei suoi più recenti brani. Oltre a remixare due tracce i FGP dirigono la produzione artistica del progetto “Remescla” coinvolgendo alcuni dei più interessanti produttori di Global Vibes da ogni parte del mondo. A prima vista sembrerebbe un’operazione azzardata, invece non è altro che un nuovo percorso sulla strada della sperimentazione che da sempre ha caratterizzato il gruppo.
A fine 2011 esce “Cavalier Faidit“ che chiude la trilogia iniziata nel 2004 con “L’Oste del Diau“. Il disco ufficializza quello che è ormai il brevetto di Lou Dalfin: il ballo-canzone, canzoni da ballare, balli da ascoltare, a riprova dell'importanza che hanno assunto i testi dei brani che danzano paralleli alle musiche.
Da quel momento il gruppo intraprende un tour che finirà soltanto nel novembre 2015 dopo innumerevoli tappe in Italia, Francia e Spagna.
A maggio 2015 viene dato alle stampe “Lou Dalfin, vita e miracoli dei contrabbandieri di musica occitana” (Fusta Editore): la prefazione dello scrittore Alessandro Perissinotto introduce una biografia romanzata, in cui la musica diventa il veicolo di un messaggio di resistenza. Tra messaggi di pace e risse sanguigne, polemiche e approfondimenti culturali.
“Musica Endemica”, il nuovo album, esce il 1° aprile 2016.
LINE UP
Sergio Berardo (voce, ghironda, organetto, cornamuse, flauti), Riccardo Serra (batteria), Dino Tron (fisarmonica, organetto, cornamuse), Enrico Gosmar (chitarra), Carlo Revello (basso), Mario Poletti (mandolino, bouzouki, banjo), Chiara Cesano (violino).
DISCOGRAFIA
En franso i ero de grando guero - 1982
L’aze d’alegre - 1984
W Jan d’ l’eiretto (Ed. Ousitanio Vivo) 1992
Gibous, Bagase e Bandí (Ed. Baracca e Burattini/Sony) 1995
Radio Occitania libra live with Sustraia (Ed. Baracca e Burattini/Sony) 1997 Lo viatge (Ed. Noys/Sony ) 1998
La flor de lo dalfin (UPRFolkRock/Peones edizioni musicali/Venus) 2001 L’òste dal Diau (Ed. Tarantanius, distribuzione Venus) 2004
I Virasolelhs (Musicalista/Self distribuzione) 2007
Remescla (Musicalista/Green Queen Music/Self distribuzione) 2009 Cavalier Faidit (Musicalista/Self distribuzione) 2011
Musica Endemica (Lou Dalfin/Self distribuzione) 2016