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TEATRO A L’AVOGARIA
Venezia (Venezia)

Si parte martedì 6 gennaio , ore 18.00, con Bricola e Regina, la comicità tutta veneziana degli attori Giorgio Bertan ed Eleonora Fuser TEATRO DELL'AVOGARIA: DA STEINBECK A GOZZI, UN GENNAIO RICCO DI SPETTACOLI A VENEZIA Cinque appuntamenti a gennaio nello storico teatro veneziano Venezia, 26 dicembre 2014 Parte con il botto il nuovo anno al Teatro a l'Avogaria di Venezia. Sono ben cinque gli spettacoli in cartellone a gennaio prossimo presso lo storico teatro lagunare ( Venezia, Dorsoduro 1607, Corte Zappa). Le festività natalizie si chiudono con uno degli appuntamenti più attesi dal grande pubblico, l'Epifania come da tradizione vuol dire Bricola e Regina. Martedí 6 gennaio, ore 18.00, va in scena la comicità tutta veneziana con i due personaggi nati dalla creatività degli attori, Giorgio Bertan ed Eleonora Fuser. Dopo circa vent’anni dalla loro invenzione, queste due maschere ci intratterranno ancora con nuove ed esilaranti trovate, intervallate a momenti di intimità comico-grotteschi, conditi con un linguaggio popolare ormai quasi estinto. Il pubblico, coinvolto dal loro saporito mondo, viene idealmente fatto proseguire lungo l’antica via della Commedia dell’Arte, di cui i due attori sono magistralmente interpreti. In questo spettacolo, i due protagonisti, reduci dall’ospizio di S. Lorenzo a Venezia, seduti sulla panchina di un campiello, tra temi universali e vita quotidiana, dialogano ai margini della società sul difficile mondo della terza età, e sono pronti a ragionarci sopra con chiunque, all’insegna di un grande amore per la vita.La loro storia di coppia, il passato di ricordi, i rimpianti, le delusioni, le paure ,il cinismo, (se stava megio co se stava pezo) si alternano tra litigi, scherzi e tenerezze e, nella loro pur scomoda vita di strada, esprimono tutto il loro amore per la vita (stemo sempre ramperai). Segue sabato 10 ( ore 21.00) e domenica 11 ( ore 18.00), Cuor, toccante monologo dell’attrice Eleonora Fuser, frutto di dieci anni di ricerca storia e raccolta di testimonianze orali che si sviluppa dalle parole di Clementina “Rina” Cavalieri, “impiraressa” ( lavoratrice di perle) veneziana, raccolte da Maria Teresa Sega. Una vicenda dove i ricordi familiari si intrecciano con le storie corali di una Venezia popolare tutta al femminile. Lavoratrice di perle, aiutante in un laboratorio di scialli, operaia dell'Arsenale di Venezia durante la guerra, aiutò i soldati italiani arrestati e condotti nelle navi tedesche ancorate in bacino, protagonista di azioni di soccorso ai prigionieri dopo l'8 settembre, organizzò Rina è soprattutto una donna forte, coraggiosa e vitale. Quando è stata intervistata, tra il 1986 e il 1990, inventava, ancora battagliera, spazi di condivisione per sé e per gli altri. Con il suo talento d'artista e la sua insopprimibile intolleranza verso i soprusi del potere, ci consegna una storia, semplice e straordinaria, piena di voglia di vivere, di gioco e di senso della vita in comune. Giovedi' 15 e Venerdí 16,ore 21.00, in programma un capolavoro ritrovato del grande commediografo Carlo Gozzi. Il Teatro dell’Orso in Peata propone "La semplice in cerca di spirito" , una piccola commedia di cui si ignorava perfino l’esistenza e di cui é stato recentemente scoperto il manoscritto autografo, grazie al prezioso ritrovamento di un archivio letterario dell’autore in una villa friulana. Fu scritta da Gozzi nel 1780 per Polissena Mocenigo e vede protagonisti una coppia di ingenui spasimanti destinati ciascuno in matrimonio ad un vecchio ed una vecchia vedovi, loro rispettivi genitori: una coppia di sposi novelli, istruiti ai costumi cittadini e portati in campagna dai nobili in villeggiatura, ed un anziano filosofo misantropo che si é rifugiato in villa per fuggire dalla città’. La trama , ispirata ad una commedia francese di Charles Favart, rappresenta una inedita vicenda di stampo quasi illuministico ( contro ai luoghi comuni del Gozzi reazionario) , che racconta la scoperta dell’amore attraverso l’istinto naturale, con un dialogo divertentissimo ed una serie di situazioni sceniche. All’epoca fu censurata e vietata la rappresentazione dei teatri pubblici, probabilmente a causa dei doppi sensi e delle situazioni scabrose per i costumi dell’epoca. Una “educazione sentimentale”che il Teatro dell’Orso in Peata ripropone attraverso il teatro di figura, in una versione da camera costruita e diretta da Antonella Zaggia e Piermario Vescovo, per attrici e burattini recuperando le modalità dello spettacolo nobiliare settecentesco. L'America post grande depressione al centro di Uomini e Topi, in programma il 22, 23 e 24 alle 21.00 e domenica 25 alle 18.00. Ispirato all'adattamento teatrale di Luigi Squarzina dal romanzo di John Steinbeck, nella traduzione di Cesare Pavese, "Uomini e topi" vede la regia di Stefano Pagin su progetto di Francesca Bisutti, docente di anglo-americano a Cà Foscari, che si è basata sulla riduzione di Luigi Squarzina, famoso regista e studioso, che negli anni Quaranta dedicò proprio al testo di Steinbeck il suo saggio per l'Accademia d'Arte Drammatica. Un lavoro dove si racconta la fatica e l'insicurezza dei lavoratori stagionali che migrano da un rach all'altro in cerca di un ingaggio. Per questi dannati della terra e della solitudine, la capacitá di sognare ed entrare negli spazi liberi del desiderio é l'unica possibilità di riscatto dall'umiliazione dell'indigenza e dello sfruttamento.il linguaggio ruvido, ma capace di grande slancio, da' espressione a un dialogato così intenso da rendere superflua ogni descrizione della personalità dei due protagonisti, il disadattato Lennie e l'accorto George. Uno spettacolo che da' spessore di verità alle parole e ai gesti degli ultimi. Ultimo appuntamento di gennaio, venerdì 30 (ore 21) e sabato 31 (ore 21), Sissy Boy (La conferenza del Signor S.B.), lo spettacolo di Franca De Angelis per la regia di Anna Cianca con Galliano Mariani.Il termine inglese sissy deriva da sister (sorella) e, associato a boy (ragazzo), sta ad indicare, con una connotazione negativa, un bambino o ragazzo che si pone in contrasto alle tradizionali regole di condotta del sesso di appartenenza. Il termine, sissyphobia denota una reazione culturale negativa verso i "sissy boys".Un uomo, solo sulla scena, racconta, rivivendole, le tappe della propria vita in una tragicomica conferenza. Il signor S. B., da bambino, ha subito una terapia correttiva a causa del suo amore per le Barbie e per Maga Maghella, l’allora popolare personaggio televisivo interpretato da una giovane Raffaella Carrà. Da quel momento in poi, la sua esistenza diventa una costante e faticosa lotta per riappropriarsi della propria personalità e dei propri desideri. Fra pesanti sconfitte e qualche piccola vittoria, ora il signor S. B. pensa di essere guarito dagli effetti della devastante terapia e la conferenza dovrebbe esserne la dimostrazione. Ma, ripercorrendo con il pubblico la propria vita, S.B. scivolerà in trappole emotive e la sua storia approderà verso un esito inaspettato. Il testo è liberamente ispirato alla storia vera di Kirk Andrew Murphy, il quale nel 1974 fu sottoposto ad un esperimento condotto dallo psicologo George Rekers dell’Università di Los Angeles, California. Tale esperimento era volto a correggere i comportamenti effeminati nei bambini maschi prevenendo la loro eventuale omosessualità. Lo spettacolo esplora il tema della manipolazione e del soffocamento di sogni e desideri in una versione, però, tutta italiana. L’Associazione Teatro a l’Avogaria, nasce nel 1969 dalla passione e dalla tenacia di Giovanni Poli, già fondatore del Teatro Universitario Cà Foscari di Venezia, e dagli esordi si pone come laboratorio di ricerca che coniuga un metodo d’improvvisazione teatrale tra la Commedia dell’Arte e le Teorie dell’Avanguardia. In più di quarant’anni di attività ha prodotto oltre sessanta spettacoli tra cui la “Commedia degli Zanni” rappresentata con successo sui più importanti palcoscenici internazionali. Riconosciuta come uno dei centri di formazione professionale di riferimento nel Triveneto, ogni anno organizza corsi, dedicati ad appassionati e professionisti, su discipline quali recitazione, Commedia dell’Arte, dizione, storia del teatro, canto, tecnica dell’interpretazione. Gli spettacoli della Rassegna “I Martedì all’Avogaria”, ore 21.00, su prenotazione telefonica ai numeri 0410991967-335372889 , avogaria@gmail.com Info: http://www.teatro-avogaria.it/ Ufficio Stampa: Sabino Cirulli Tel. 349 2165175 Mail: sabinofabiocirulli@yahoo.it

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