Un esercizio geniale nell'esplorazione della profondità e della percezione che rivela una nuova brillante ruga nel rapporto tra musica e matematica, reimmaginando ritmi Gaga afro-haitiani, rumba afro-cubana e Yambú in meditazioni pesantemente improvvisate sul modernismo che ricordano John Cage e Paul Bley. Straordinario." - Ron Hart, The Observer "Ortiz nell'ambientazione solista è eccezionalmente intrigante e per tutta la teoria e la tecnica estesa in gioco, la musica è superbamente ascoltabile e rinfrescantemente originale". - Karl Ackermann, All About Jazz "una stupenda dimostrazione di virtuosismo compositivo (e stili divergenti) da un compositore-pianista che merita sicuramente la vostra attenzione. Aruán Ortiz potrebbe ancora trasformarsi in uno dei compositori più creativi e originali al mondo." - Lynn René Bayley, The Art Music Lounge "Ortiz convince come un concettualista tenace e idiosincratico che sa come tenerti con il fiato sospeso." - John Sharpe, The New York City Jazz Records

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News inserita il 13/03/25