TOD DOCKSTADER "Aerial 1"
Mentre le musiche d'avanguardia e sperimentali, nella loro ricerca di nuove forme di libertà creativa, sono spesso considerate pratiche e modi di dire ampiamente inclusivi, questi contesti non sono mai stati perfetti. Artisti incredibili e meritevoli - che non si adattano allo schema della pratica accettata, del paradigma culturale o dei titoli di studio - sono stati regolarmente esclusi dal riconoscimento e dalla partecipazione adeguati.Cadere da qualche parte nello spazio liminale tra musica ambient, drone e musique concrète - rendendo un'immagine visionaria di ognuno a cui pochi si sono mai avvicinati - "Aerial 1" di Tod Dockstader è un'opera assolutamente sorprendente di uno dei grandi, peccaminosamente trascurato pionieri della musica elettronica americana.Come alcune delle menti musicali più visionarie del XX secolo, Tod Dockstader ha iniziato nel campo dell'arte visiva, studiando pittura e film, prima di trasferirsi a Hollywood e iniziare a comporre musica elettronica alla fine degli anni '50 e all'inizio degli anni '60.Dopo l'uscita del suo primo LP, Eight Electronic Pieces - in seguito usato come colonna sonora per Fellini Satyricon (1969) di Federico Fellini - fece domanda per utilizzare le strutture del Columbia-Princeton Electronic Music Center, ma gli fu negato. Molti sospettano questo a causa della sua mancanza di formazione accademica sul campo. Di conseguenza, ha ricevuto solo un moderato riconoscimento durante il periodo, ma ha continuato a creare dischi per conto suo che erano in gran parte focalizzati sugli effetti di manipolazione del nastro; quattro in totale emessi dalla piccola impronta, Owl Records, prima di sbiadire alla fine del decennio.Aerial 1, originariamente pubblicato su CD nel 2005 da Sub Rosa, era in produzione da 15 anni, attingendo alla passione di Dockstader per la radio a onde corte, utilizzando materiale raccolto da oltre 90 ore di registrazioni, che catturavano segnali incrociati e frammenti delle onde radio, realizzati durante nel mezzo della notte. Il risultato è un lavoro lento, senza tempo, diviso in 15 movimenti denominati individualmente di varie lunghezze.Mentre frammenti rintracciabili di tanto in tanto emergono, l'Antenna 1 presenta una manifestazione profondamente organica di suono astratto, spesso sentendosi così naturale e a suo agio con se stessa che sottrae l'orecchio in una deriva oceanica, prima di trasformarsi in un campo pulsante e vibrante.
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