Gianni Miraglia con uno degli spettacoli teatrali più trasgressivo del momento. Un po' Iggy Pop, unpo' Carmelo Bene , Gianni Miraglia si cala nelle vesti dell' “uomo merlo” ed interagisce con il pubblico in maniera attiva. Lo spettacolo sarà un flusso di coscienza e (un po’ anche di) incoscienza tra Miraglia e gli spettatori che interagiranno con lui, ponendogli quesiti utilizzando una sorta di totem taztebao. Con i monologhi della fatica però Miraglia abbandona ogni sovrastruttura, non vuole fare ridere, semplicemente raccontare una storia, tante storie, quelle di chi è presente e farlo attraverso il filtro di se stesso. Il corpo come medium si potrebbe dire utilizzando uno dei luoghi comuni che Miraglia mette sempre sul suo blog.